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Spero che queste parole possano far capire il disagio che molti studenti universitari, tra cui il sottoscritto, provano da un anno a questa parte.

Siamo stati abbandonati a noi stessi, nell’indifferenza più generale, mai una parola, mai una rassicurazione, nulla. Affitti pagati a vuoto, borse di studio in sospeso, e molti altri problemi concreti dovuti alla completa latitanza delle istituzioni nei nostri confronti. Per non parlare degli enormi problemi di natura psicologica e sociale legati alla totale assenza di relazioni umane, dalla semplice chiacchierata prima di entrare a lezione, alla mancanza di dialogo con i professori e con altri studenti. Passiamo molte ore al giorno rinchiusi in una stanza, davanti ad uno schermo, e sebbene la didattica a distanza possa risultare più comoda dal punto di vista prettamente organizzativo, questa non può, o meglio non dovrebbe essere la normalità. Tra l’altro, in moltissimi casi non è stato preso in considerazione il divario tecnologico, creando non pochi problemi a coloro che hanno dovuto adeguarsi.

Ho deciso di esternare il mio stato d’animo, di farmi portavoce di tutti coloro che condividono le mie stesse preoccupazioni per questa situazione, nella totale incertezza sul nostro futuro. Sono iscritto all’Università di Pisa da settembre e non ho mai messo piede in ateneo. Possibile che non si riesca a trovare una soluzione per tornare alla didattica in presenza in sicurezza? Ancor più grave, oltretutto, che non ne parli nessuno, rafforzando la sensazione degli studenti di essere abbandonati a se stessi.

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